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Il Carnevale di Venezia spiegato in 5 punti

Uno degli eventi più iconici di Venezia è senza dubbio il suo Carnevale che ogni anno allieta le piazze e le calli, attirando turisti da tutto il mondo. La città si riempie di costumi bizzarri e maschere, trasformandosi in un luogo di festa, spettacoli e musica.
L’origine della manifestazione e i curiosi aneddoti che ne hanno segnato la storia, affascinano tutt’oggi moltissime persone e affondano le proprie origini nei fasti della Serenissima Repubblica.
In questo articolo abbiamo cercato di raccontare il Carnevale di Venezia, suddividendo la sua storia in cinque punti principali. Scopriamoli insieme!

1. UNO STRUMENTO POLITICO E SOCIALE
La prima citazione del termine “Carnevale” si ritrova in un documento del Doge Vitale Falier, datato 1094, per riferirsi ai “pubblici divertimenti”.
E’ solo nel 1296, tuttavia, che diventò una festa ufficiale quando, con un editto del Senato della Repubblica di Venezia, venne dichiarato festivo il giorno precedente l’inizio della Quaresima. La sua storia, in ogni caso, si rifà a tradizioni molto antiche.
Il Carnevale di Venezia prende ispirazione dai riti pagani di epoca greco-romana, che prevedevano l’utilizzo di maschere: le Dionisie greche e i Saturnali dell’Antica Roma. Nelle prime, i rituali religiosi avevano lo scopo di unire l’essere umano con la natura, mediante processioni e rappresentazioni teatrali, nelle seconde veniva sovvertito l’ordine sociale con feste sfrenate, in cui non c’era nessuna differenza tra schiavi e liberi cittadini.
Venezia ha rielaborato questi rituali facendone uno strumento politico e sociale. La Serenissima, infatti, necessitava di avere il costante controllo della città, che talvolta poteva diventare un luogo di proteste, rivolte e malumori.
Concedendo un periodo di festa e goliardia, la Repubblica permetteva alla popolazione di sfogarsi in maniera apparentemente controllata e non violenta. Il rispetto delle rigide convenzioni, che prevedevano tra l’altro la divisione in classi sociali e una rigida morale cattolica, veniva momentaneamente interrotto per lasciare spazio al divertimento assoluto.

2. LE MASCHERE E GLI SPETTACOLI
Durante il Carnevale di Venezia si organizzavano eventi di ogni tipo: spettacoli di giocolieri, acrobati e musicisti assorbivano l’attenzione dei veneziani a tal punto che persino le attività economiche passavano in secondo piano.
Per secoli i festeggiamenti sarebbero durati ben sei settimane, dal 26 dicembre al Mercoledì delle Ceneri, rallegrando la città con feste sfrenate.
Si strinse ben presto anche un solido rapporto tra teatro e Carnevale, visto che oltre alle grandi feste all’aperto, venivano organizzate rappresentazioni di vario genere nei teatri e nelle case private, all’insegna della trasgressione. Negli eleganti palazzi nobiliari si tenevano sontuosi balli in maschera, che segnarono l’inizio delle tradizionali feste mascherate di Venezia.

3. I PROBLEMI DI SICUREZZA PUBBLICA
Lasciare la città in balìa degli eccessi, tuttavia, provocò anche dei problemi di pubblica sicurezza. I giorni della manifestazione, infatti, vedevano aumentare considerevolmente il numero di reati, come furti, violenze e vandalismo. I criminali potevano agire facilmente, camuffati dietro le maschere ed i travestimenti, con la certezza di non essere identificati e di potersi dileguare tra la folla festante.
Nel corso dei secoli vennero emanati numerosi provvedimenti, atti a prevenire la commissione di reati durante il Carnevale. Tra questi il divieto di circolare con la maschera nelle ore notturne, del 1339; il divieto di accedere ai luoghi sacri indossando la maschera, del 1458; e il divieto di recarsi nelle case da gioco, mascherati, del 1703.

4. L’EPOCA D’ORO E LA CADUTA
La popolarità del Carnevale raggiunse il suo apice nel XVIII secolo. Tutti i paesi europei erano attratti dal clima di festa ed eccessi che animava Venezia nei giorni della manifestazione, rendendola una vera e propria calamita per nobili e viaggiatori. Questo grazie anche al contemporaneo sviluppo della “Casa da Gioco Pubblica”: la prima casa da gioco al mondo, fondata nel 1638 e antenata dell’attuale Casinò di Venezia.
La caduta della Repubblica di Venezia per mano di Napoleone, nel 1797, segnerà anche la caduta del Carnevale, tant’è che l’ultima edizione storica si tenne proprio in quell’anno. Successivamente vennero proibite tutte le manifestazioni ad esso associate, ad eccezione delle feste private e del Ballo della Cavalchina alla Fenice, una festa in maschera risalente ai primi dell’Ottocento. L’abolizione delle feste legate al Carnevale e le vicissitudini socio-politiche che interessarono Venezia nei decenni a venire, comportarono la sua sparizione per quasi due secoli.

5. IL CARNEVALE CONTEMPORANEO
Dopo un lungo periodo di assenza, nel 1967, a Venezia si ricominciarono ad organizzare le sfilate di Carnevale, con maschere e costumi, riportando in auge una tradizione plurisecolare.
Successivamente, nel 1979, venne redatto un programma per coinvolgere nei festeggiamenti l’intera cittadinanza e tornare così agli antichi fasti del Carnevale storico di Venezia. Questa formula ha indubbiamente riscosso un grande successo, con programmi ricchi di divertimento, colori e fascino, che tutt’oggi rendono il Carnevale una manifestazione indimenticabile sia per i turisti che per i locali.

 

Photo by Pascal Riben on Unsplash